Remunerazione aggiuntiva: si riparte

Il fondo di 150 milioni di euro verrà ripartito diversamente a seconda della Regione, con quote di spettanza variabili in base alla tipologia della farmacia. Nessun problema con il gestionale Wingesfar: il riepilogo tornerà attivo in automatico in seguito all’input regionale.

di Carlo Buonamico 

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 24 maggio entra in vigore la remunerazione aggiuntiva in favore delle farmacie territoriali relativa ai farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale (Ssn) che era stata definita con la legge di Stabilità dello scorso dicembre. 

La remunerazione aggiuntiva riguarderà i farmaci Ssn erogati a partire dal 1° marzo di quest’anno, a valere sull’apposito fondo stanziato per il 2023, che ammonta a 150 milioni di euro, divisi tra le Regioni come indicato nell’allegato A del decreto (linkare la tabella sotto). La quota maggiore è destinata alla Lombardia (22,4 milioni di euro). Seguono la Campania (14 milioni) e l’Emilia Romagna (12,7 milioni). Fanalino di coda la Valle d’Aosta con poco meno di 250.000 euro. 

QUOTE: COSA STABILISCE IL DECRETO

È lart. 2 del decreto dello scorso 30 marzo a indicare le quote di spettanza della remunerazione aggiuntiva: “A tutte le farmacie è dovuta una quota fissa aggiuntiva per singola confezione di 0,08 euro da applicare a tutti i farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale e una quota premiale aggiuntiva di 0,12 euro applicata a ogni confezione di farmaci generici e originator con prezzo pari a quello di riferimento. Alle farmacie che godono della riduzione del 60 per cento del multi-sconto del Ssn […] è dovuta una ulteriore quota tipologica aggiuntiva per singola confezione di 0,12 euro da applicare a tutti i farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. Alle farmacie rurali sussidiate che godono dello sconto forfettario 1,5 per cento […] è dovuta una ulteriore quota aggiuntiva per singola confezione di 0,14 euro da applicare a tutti i farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. Alle farmacie rurali e urbane con fatturato del Ssn inferiore a 150mila euro che sono esentate dallo sconto del Servizio sanitario nazionale […] è dovuta una ulteriore quota aggiuntiva per singola confezione di 0,25 euro da applicare a tutti i farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale”. 

IN ATTESA DELL’INPUT REGIONALE

Ma come funziona a livello pratico la richiesta della remunerazione aggiuntiva da parte delle farmacie? Spiega Alberto Cretti, Product Manager Wingesfar di CGM: «Chi utilizza il nostro software gestionale non deve preoccuparsi di nulla, perché tutto avviene in automatico. Una volta che le singole Regioni avranno a loro volta dato comunicazione della riattivazione della remunerazione aggiuntiva, l’apposita funzionalità già nota ai farmacisti tornerà attiva fornendo il riepilogo della remunerazione aggiuntiva da inviare alle Asl per il rimborso. Il riepilogo viene inserito in modo automatico al momento della stampa della distinta contabile riepilogativa mensile. Lo stesso vale se questa operazione viene effettuata dai centri di tariffazione». 

 

Ma attenzione, la remunerazione aggiuntiva potrebbe non essere erogata alle farmacie direttamente con quella di competenza del mese di maggio. Precisa Cretti: «Ciascuna Regione dovrà comunicare la data in cui i sistemi informatici regionali saranno riattivati per il riconoscimento della richiesta di remunerazione aggiuntiva da parte delle farmacie. Ciò avverrà nell’arco di qualche giorno. Potremo avere quindi Regioni in cui le farmacie vedranno riconosciuta questa remunerazione già da maggio, con il recupero di quella di marzo e aprile. In altre si partirà invece a giugno. In questo caso però nulla sarà perduto, giacché saranno riconosciuti tutti gli arretrati a partire dal 1° marzo, come previsto dalle normativa».  

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