Business intelligence: un aiuto a dare le risposte che il farmacista non ha

“aPROFITTIamone: come aumentare la redditività della tua farmacia” è stato il tema di un incontro in CGM Arena dedicato a come porsi le giuste domande per saper disegnare una corretta strategia aziendale, e da quali strumenti sia possibile farsi assistere.

“aPROFITTIamone: come aumentare la redditività della tua farmacia” è stato il tema di un incontro in CGM Arena dedicato a come porsi le giuste domande per saper disegnare una corretta strategia aziendale, e da quali strumenti sia possibile farsi assistere. Ne hanno parlato Marco Abbiati di CGM e Arturo Saggese, commercialista e revisore contabile.

di Carlo Buonamico

 

Il tema della redditività del business della farmacia è stato al centro di uno degli incontri più apprezzati tenutisi nella CGM Arena nell’ambito di Cosmofarma 2024, che visto tra i relatori Marco Abbiati, Team Leader Training & Support PCS di CGM, e Arturo Saggese, commercialista e revisore contabile.

A richiamare l’attenzione del pubblico le opportunità offerte dai software gestionali per l’estrazione e l’analisi dei dati della farmacia, che consentono un più semplice ed efficace dialogo con il commercialista per disegnare insieme la strategia da adottare per massimizzare la redditività dell’“impresa farmacia”. A fare la differenza in questa dinamica sono la qualità dei dati a disposizione della farmacia, il modo in cui essi vengono analizzati – e qui entra in gioco la tecnologia dei software gestionali – e come poi vengono interpretati. Passaggio fondamentale, quest’ultimo, in cui il ruolo fondamentale lo recita il commercialista.

 

Tante domande senza risposta

Con stupore del pubblico, più che fornire risposte sono state poste molte domande, quelle che ogni farmacista dovrebbe porsi quando riflette sul futuro della propria azienda. Tra queste: conosci l’indice di rotazione del magazzino? Qual è il valore commerciale della farmacia? Quali sono il margine di contribuzione e il margine operativo lordo?
«Sono domande a cui spesso i farmacisti non sanno rispondere con sicurezza», ha sottolineato Saggese, che ha poi provocatoriamente invitato il pubblico a riflettere attraverso altri interrogativi: «Ma allora come fate a sapere su quale comparto intervenire? Come potete decidere che investimenti fare? Come riuscite a stabilire lo stato di salute della vostra farmacia?».

 

L’aiuto della business intelligence

Domande a cui è possibile rispondere con maggiore facilità «adottando il giusto strumento basato sulla business intelligence, che supporta le decisioni strategiche per la propria farmacia. Perché business intelligence è una formula per dire “facciamo business in modo intelligente”», ha spiegato Abbiati, facendosi aiutare da un’immagine molto stimolante: la business intelligence può essere immaginata come uno strumento che è in grado di leggere ed evidenziare le parole-chiave che ci permettono di ricordare i punti salienti di un argomento descritto da un testo lunghissimo e molto articolato. Il testo complesso è l’insieme delle attività multisfaccettate della farmacia, la business intelligence è l’evidenziatore del testo.

 

Informazioni condivise (in remoto) con il commercialista

Ma perché ci si dovrebbe affidare a un sistema di questo tipo per analizzare il business della propria farmacia? La risposta è arrivata semplice e chiara sia da Abbiati che da Saggese: per poter prendere decisioni consapevoli bisogna basarsi su dati oggettivi. Estrarre questi dati in modo organico è fondamentale per poterli trasmettere e renderli fruibili anche per il commercialista. Il tutto per ridurre tempi e sforzi per raccogliere ed elaborare le informazioni, ridurre costi e aumentare l’efficienza dell’operatività della farmacia, riducendone anche gli sprechi.
E, inoltre, l’utilizzo della business intelligence per l’analisi dei dati dell’azienda farmacia può anche semplificare la realizzazione stessa di questa operazione. I software gestionali, infatti, possono essere fruiti e interrogati anche a distanza e in modo condiviso tra farmacista e commercialista. In pratica, almeno la parte manageriale del lavoro del farmacista può essere svolta anche in remoto, consentendo al commercialista di avere accesso ai dati. Perché se la precisione dell’estrazione dei dati è importante lo è anche la tempestività con possono essere analizzati.

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