ASK STELLA, la ChatGPT della farmacia: una risposta per (quasi) tutto

“Sfide e opportunità dell’Intelligenza Artificiale per le farmacie”: questo il tema affrontato alla CGM Arena nel corso dell’ultima edizione di Cosmofarma.

“Sfide e opportunità dell’Intelligenza Artificiale per le farmacie”: questo il tema affrontato alla CGM Arena nel corso dell’ultima edizione di Cosmofarma. Con il titolare di Bressanone Florian Peer e Antonio Donato di CGM, si è presentata una soluzione sperimentale di intelligenza artificiale integrata con il sistema gestionale che possa semplificare il lavoro del farmacista anche nel ruolo di consulente della salute.

di Carlo Buonamico

 

Può l’intelligenza artificiale aiutare il farmacista a rendere il proprio lavoro più efficace ed efficiente nel rispondere alle domande di salute dei cittadini? Quali potenzialità che può esprimere questo insieme di tecnologie quando incontra la farmacia? E quali sono le opportunità e le sfide da superare per arrivare a questo risultato? Sono alcune delle domande che si sono posti i relatori Antonio Donato, VP Project and Product Manager Pharmacy Information Systems di CGM, e Florian Peer, titolare dell’omonima farmacia a Bressanone (BZ), intervenuti in uno dei momenti di approfondimento tenutisi presso la CGM Arena in occasione di Cosmofarma 2024.

 

L’intelligenza artificiale al banco con il farmacista

Le risposte si snodano tra il reale e il futuribile. Perché oggi l’intelligenza artificiale, già presente in farmacia in diversi aspetti dell’attività e nelle applicazioni, lo sarà sempre più a partire dal prossimo anno grazie a una nuova soluzione proposta da CGM, ASK STELLA, attualmente in fase di sperimentazione e ottimizzazione.
Nello specifico, come ha spiegato Donato, «ASK STELLA è una sorta di ChatGPT dedicata alla farmacia, che permetterà al farmacista di interrogare una banca dati molto ampia per trovare le risposte alle principali domande che i clienti pongono al banco su farmaci, dispositivi medici e altri prodotti acquistabili in farmacia». Il progetto è ambizioso: si tratta di riuscire a creare un sistema di intelligenza artificiale in grado di comprendere le domande che l’utente della farmacia pone al farmacista e di “pescare” le informazioni più pertinenti all’interno della base di dati con cui è allestito il sistema. Il tutto per restituire al farmacista un output, una risposta, precisa e sicura da fornire al cliente.

 

Parlare la stessa lingua

Ma come si farà a essere certi che queste risposte siano corrette? Precisa Donato: «Questa è una delle principali sfide che stiamo affrontando nel mettere a punto la versione beta dell’algoritmo. Da un alto dobbiamo alimentare il database solo con fonti ben definite e certificate, a titolo di esempio: i foglietti illustrativi dei medicinali. Dall’altro dobbiamo trovare il modo di “educare” la macchina a comprendere il linguaggio naturale. In altri termini, dobbiamo riuscire a far dialogare cliente e farmacista con il database in modo coerente, così da produrre un output corretto e comprensibile al 100 per cento. E che restituisca al farmacista anche le referenze precise da cui sono state tratte le informazioni contenute nelle risposte».

 

Una case history bilingue

Se questo è quanto bolle in pentola nella fucina della Ricerca e Sviluppo di CGM per trovare una soluzione tecnologica applicabile a tutte le farmacie italiane, nella farmacia del dottor Peer qualcosa di simile è già operativo. «Abbiamo creato “in casa” un database con le informazioni scientifiche relative a molti prodotti che vendiamo in farmacia. Oggi riusciamo a interrogare il sistema e ottenere risposte con un alto grado di pertinenza e accuratezza», ha spiegato il farmacista. «Dato che lavoriamo in un territorio dove si parla tedesco e italiano, la nostra applicazione di intelligenza artificiale ci permette di assistere in modo più facile e veloce anche i turisti in visita nella nostra città. Nel nostro piccolo abbiamo constatato che questa innovazione ci permette di risparmiare molto tempo, che possiamo ora dedicare a costruire relazioni migliori e più strette con i nostri clienti».

 

Garantire la miglior assistenza possibile

Insomma, l’intelligenza artificiale non sostituisce il lavoro del farmacista, ma lo semplifica. Consentendo di concentrare le energie sul “vero” ruolo che egli ricopre, quello del consulente della salute. Ma c’è di più. Guardando a un futuro non lontano, gli esperti hanno anticipato come questo tipo di intelligenza artificiale possa arrivare a livelli davvero evoluti: potrebbe per esempio essere in grado di ascoltare la conversazione tra cliente e farmacista, riconoscendo la persona e recuperando nella base dati le sue abitudini d’acquisto in farmacia, così da fornire al farmacista le informazioni utili ad assisterlo meglio. Nel caso, per esempio, di una persona con malattia cronica, il farmacista potrebbe trovare già davanti a sé una schermata che racconta i bisogni di salute del paziente, i farmaci e i prodotti che normalmente acquista, permettendo alla farmacia la massima assistenza possibile al cliente a prescindere dal collaboratore che di volta in volta lo dovesse prendere in carico.
Questo il futuro di medio termine. Più prossimo a noi, invece, è il futuro promesso da Donato: «l nostro software di intelligenza artificiale per le farmacie sarà pronto nel 2025». Impegno preso, ne parleremo nella prossima edizione di Cosmofarma.

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